Articolo di Maria Grazia Calore
Chi è il veterinario comportamentalista
Il veterinario comportamentalista, o meglio il medico veterinario esperto in comportamento secondo le linee guida FNOVI – Federazione Nazionale Ordini Veterinari Italiani in base al Decreto Ministeriale 26 Novembre 2009 è un veterinario che dopo la laurea in Medicina Veterinaria ha frequentato un master universitario di II livello in comportamento animale. In questo modo il medico veterinario acquisisce conoscenze specifiche dell’etologia di diverse specie animali (cane, gatto ma anche conigli, cavalli, pappagalli) e sulle patologie del comportamento degli stessi.
Il veterinario comportamentalista è l’unica figura che si occupa di comportamento animale?
No, il veterinario comportamentalista spesso si affianca a figure come l’addestratore cinofilo o ad altre figure come il comportamentista (questo termine serve per indicare figure professionali che hanno approfondito lo studio del comportamento ma che non sono veterinari come ad esempio gli psicologi).
Quando rivolgersi ad un veterinario comportamentalista
Quando notiamo che il nostro animale ha dei comportamenti che reputiamo essere non normali o che ci creano problemi. Gli ambiti in cui opera un medico veterinario esperto in comportamento sono molteplici: ansia da separazione, aggressività, paure o fobie, disturbi della socialità, disturbi della relazione sono i più comuni nel cane. Nel gatto vengono trattati anche problemi di eliminazione inappropriata e di convivenza tra gatti. Ci possono essere poi problemi più particolari come comportamenti stereotipati (cioè comportamenti che il cane o il gatto continuano a ripetere senza che siano finalizzati a qualcosa) come il leccarsi in maniera eccessiva fino a togliersi il pelo o il girare su sé stessi cercando di prendersi la coda.
Come viene strutturata una visita comportamentale
In generale la visita comportamentale viene strutturata nel seguente modo:
- Raccolta di informazioni sull’animale sia dal punto di vista sanitario che comportamentale con particolare riguardo all’ambiente di vita (solitamente viene effettuato un questionario standard per far sì di toccare tutti gli argomenti).
- Osservazione diretta, o tramite video, dell’animale sia nel suo ambiente di vita sia quando emette il comportamento oggetto di visita.
- Diagnosi della patologia, se presente. A volte verranno richiesti degli esami (ad esempio esami del sangue) per escludere cause fisiche alla base del comportamento.
- Formulazione della terapia (comportamentale e, se necessaria farmacologica).
- Stesura di un referto (spesso viene inviato dopo la visita).
Solitamente la durata della visita comportamentale varia da un minimo di 60 minuti a 2 ore.
Cosa succede dopo la visita
Se al tuo animale viene riscontrata una patologia viene formulata una terapia. Ricordiamo che la patologia comportamentale è una malattia e come tale va curata. La terapia può essere di tipo comportamentale, attraverso delle modifiche di alcune abitudini errate o attraverso degli esercizi mirati oppure può rendersi necessario l’uso di un farmaco che aiuti l’animale. In entrambi i casi il veterinario comportamentalista vi indicherà come procedere e fisserà uno o più controlli in corso di terapia. In molti casi potrà avvalersi dell’aiuto di un addestratore cinofilo.
Quanto dura un percorso con il veterinario comportamentalista
La risposta a questa domanda è: dipende. La durata del percorso sarà influenzata dal tipo di problema riscontrato, da quanto tempo è presente il problema, da quanto tempo vi sarà possibile dedicare alla terapia comportamentale ma anche dalla risposta soggettiva del vostro animale.
Prevenire è meglio che curare
Certo! Se vuoi partire con il piede giusto ed avere informazioni corrette sui bisogni del tuo animale e sulla sua gestione, puoi chiedere una consulenza pre-adozione o una visita comportamentale del cucciolo o del gattino. Questa è un’altra branca di lavoro del veterinario esperto in comportamento.
Sono un allevatore, cosa può fare per me un veterinario esperto in comportamento
Il veterinario esperto in comportamento può essere una figura di riferimento importante per gli allevatori. Le sue conoscenze sul benessere etologico della specie e sullo sviluppo comportamentale sono basilari per costruire un allevamento “a misura di animale” utile per garantire sia il benessere dei riproduttori che il corretto sviluppo dei cuccioli per prevenire patologie comportamentali legate a questa importante fase di vita.