Mantrailing, ricerca persone scomparse con il cane

Già attorno al 1500, come certificano alcuni documenti dell’epoca trovati in Scozia, che autorizzavano i conduttori di cani Bloodhound impegnati nella seguita di ladri o bracconieri ad accedere a fondi privati. Veniva praticata una tecnica che seppur rozza rispecchiava il Mantrailing attuale, ma è solo nei primi anni del XX secolo che nasce il Mantrailing moderno nel 1929/1930.

Articolo di Kristian Assalone

Quando nasce il Mantrailing

Mantrailing ricerca persone. Tra i fautori di tale evoluzione un ruolo di primo piano sicuramente va attribuito al capitano G. V. Mullikin che col suo Bloodhound Nick Carter diede inizio alla famosa stirpe dei Nick Carter. L’autore dei libri gialli molto in voga negli anni ‘30 prese il nome per l’investigatore privato dei suoi libri proprio dal cane del capitano Mullikin.

Quando in Europa tutti sostenevano che i cani non facessero discriminazione olfattiva, Nick Carter, al nono anno di età, aveva già fatto 650 interventi. Aveva fornito le prove per condannare 126 criminali, aveva stabilito il record di pista facendo una pista di 55 miglia e per la prima volta gli è stato accreditato un caso partendo da reperti bruciati. Partì da un innesco trovato in un fienile bruciato, gli venne dato il campione di odore e il cane fece la sua pista fino a portare la polizia presso l’abitazione di colui che, trovandosi sulla porta di casa cane e polizia, ammise la sua colpevolezza.

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Cos’è il Mantrailing

Il Mantrailing è la ricerca di persone tramite l’utilizzo di cani appositamente addestrati per sfruttare le loro capacità olfattive. Viene anche menzionato come ricerca molecolare poiché in effetti il cane segue proprio le molecole che l’essere umano perde continuamente durante la sua esistenza. Di fatto tutti i cani sono “molecolari” anche se, vedremo poi, ci sono razze più predisposte rispetto ad altre. La parola Mantrailing ricerca persone deriva dalla contrazione dei termini man “uomo” e trailing “inseguimento, tracciando”. Un cane da Mantrailing dunque è addestrato per seguire la specifica traccia olfattiva di una singola persona. Ogni persona dissemina svariate migliaia di cellule epiteliali al minuto; queste sono accompagnate da altri residui, della sudorazione, della respirazione oppure di sostanze chimiche ad esempio cosmetici o detergenti generando una traccia odorosa unica per ogni persona.

Come si addestra un cane al Mantrailing

Per avviare la ricerca, quindi, serve un “input” olfattivo che può essere un oggetto personale della persona da ritrovare ma anche la traccia lasciata all’interno di un luogo chiuso ad esempio il sedile del veicolo del disperso. Il cane da Mantrailing segue la traccia anche in luoghi affollati, contesti urbani e può seguire le tracce vecchie di qualche giorno.

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In pratica si crea un team cane-conduttore legato con una longhina, che seguirà la traccia di molecole. Entrambi impareranno a conoscersi e a comunicare fra loro per il raggiungimento dello scopo. Ci vogliono diversi anni di lavoro mirato e costante per formare un binomio di livello operativo. Durante l’addestramento il cane apprenderà anche gli auto-controlli per trattenersi dal seguire stimoli estranei al lavoro e superare paure e incertezze legate al contesto. Il conduttore imparerà a conoscere a fondo il proprio cane e faranno insieme tutte quelle esperienze uniche che solo un buon affiatamento e la reciproca fiducia possono dare.

Quali sono i cani più adatti a praticare Mantrailing

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Questa disciplina può essere praticata da tutti i cani di razza e non, proprio perché tutti i cani alla nascita come primo senso usano il naso. Resta ovvio che ci siano delle razze, come il Bloodhound, che per conformazione morfologica sono più portate rispetto ad altre; ma tutti i cani e proprietari di cani possono divertirsi a praticare il mantrailing ricerca persone anche solo per entrare nella mente del proprio cane e capirlo più nel profondo. Se non altro perché come detto deve imparare a leggerlo e a fidarsi di lui e del suo fiuto. Il Mantrailing è altresì adatto ad aiutare quei cani che, per impregnazioni saltate o traumi ricevuti, dimostrino diffidenza verso gli esseri umani. Proprio con un lavoro certosino e paziente bisogna insegnargli che le persone in realtà non sono nocive per la sua esistenza ma se gli si avvicina avrà una ricompensa in cibo.

Qual è l’attrezzatura necessaria a praticare Mantrailing

Per approcciarsi al Mantrailing il conduttore deve essere vestito in modo sportivo, avere voglia di camminare e passare del tempo all’aperto col proprio amico a 4 zampe. Avere pettorina, longhina e premi in cibo che piacciano al proprio cane. Generalmente l’addestramento inizia da una base odorosa relativamente grande (come una maglia o giacca) che il figurante (la persona che farà da cavia per la ricerca) lascia per terra prima di allontanarsi dal cane. Motivandolo in base alla necessità del cane con cui ci si trova a lavorare si arriva col tempo a partire da un input olfattivo via via più piccolo e magari per noi umani insignificante; come l’alito del disperso raccolto in un sacchetto, la stretta di mano data dal figurante a una terza persona, o il fumo di un fazzoletto di carta usato dal disperso per soffiarsi il naso, bruciato e raccolto in un sacchetto.

Quali sono le regole del Mantrailing

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Attualmente in Italia vi è un regolamento in vigore per quanto riguarda il Mantrailing sportivo a cura dello CSEN – Centro Sportivo Educativo Nazionele – Settore Cinofilia. Mentre, per quanto riguarda la certificazione dei binomi di Mantrailing operativi, i regolamenti sono a cura della FICSS – Federazione Italiana Cinofila Sport e Soccorso

Articolo di Kristian Assalone

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